I Toniolo quando i costruttori incontrano la cultura — Discovery Mestre

I Toniolo quando i costruttori incontrano la cultura

La trasformazione di Mestre attraverso l’opera della famiglia Toniolo

La famiglia Toniolo in Mestre

Il capostipite della famiglia Toniolo fu Antonio il quale prima di diventare imprenditore edile era un semplice capomastro, fu colui che pose le due lapidi commemorative su Palazzo da Re. Nel 1899 Antonio ebbe l’intuizione di far erigere un nuovo macello più distante dal futuro ospedale e da Piazza Maggiore. Il progetto affidato all’architetto Giovanni Fantinato fu poi realizzato in collaborazione con Cadel e inaugurato nel 1907. Mentre nel 1909 gli fu affidata la realizzazione del primo gasometro cittadino.

Figli di Antonio furono Domenico, (1878 – 1961), Marco e Giovanni Toniolo i quali non si limitarono a realizzare edifici per fare cassa, come troppo spesso fanno oggi i loro colleghi, ma realizzarono edifici che tutt’oggi sono fra i più belli e pregiati di Mestre.

Gli interventi dei Toniolo in Piazza Maggiore

I Toniolo, assieme ad Arcangelo Vivit, Vittorio Furlan e Pietro Barbaro, ridisegnarono la Piazza di Mestre e proiettarono Mestre verso un migliore destino sperato… Sperato perché il Conte Volpi di Misurata aveva altri progetti per Mestre e non certo gloriosi.

I tre fratelli Toniolo comprarono un terreno di proprietà dei Conti Bianchini che andava dai Sabbioni, area posta di fronte a Villa Querini, ed era attraversato da Via Castelvecchio, successivamente divisa in Via Castelvecchio, Via Antonio da Mestre e Via Ospedale, raggiungendo poi Piazza Umberto I nel 1911. Su tale terreno realizzarono i loro villini, case di qualità alte due o tre piani. Oggi di questi villini restano quelli presenti in Via Nazario Sauro e Via Fabio Filzi, che all’epoca si chiamava Passeggiata Toniolo, e le due ville all’inizio e alla fine di Via XX Settembre.

Ma il vero capolavoro realizzato da questa famiglia furono la Galleria Vittorio Emanuele e il Teatro Toniolo nell’area che all’epoca era denominata Corte dei Fanti perché lì vi era un ristoro per carrozze, che avrebbero dato prestigio al Comune di Mestre. L’ingegner Giorgio Francesconi realizzò due palazzi gemelli su cui venne poggiata una bellissima galleria in stile liberty in vetro, la seconda realizzata secondo questo stile dopo la Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Nei palazzi avrebbero trovato ospitalità negozi, appartamenti di lusso.

La galleria avrebbe portato l’avventore verso una nuova piazzetta, poi intitolata all’eroe rinascimentale Cesare Battisti, sulla quale si sarebbe affacciato il Teatro fortemente voluto da Giovanni Toniolo. Il Teatro prese il nome dalla loro famiglia, seppur all’inizio si era pensato di intitolarlo alla Regina Elena.

I Toniolo intervennero anche nell’urbanistica circostante al teatro realizzando, oltre alla piccola piazza di fronte al teatro, una via che avrebbe sostituito la calle dei Fanti con una strada lastricata in trachite e due marciapiedi collegando teatro e galleria a Piazza Umberto I. Il Teatro Toniolo fu inaugurato il 30 agosto 1913 con una rappresentazione del Rigoletto.

Poco tempo dopo i Toniolo ottennero anche di costruire la loro villa in Riviera XX Settembre, sempre in stile Liberty, che è tutt’oggi esistente ed ospita Banca Fideuram.

Da Via Rosa a Via Piave

La facciata principale della galleria guardava sul Ramo delle Muneghe, che all’epoca era completamente scoperto, e posta dall’altro lato di Via Rosa rispetto Villa Erizzo. I Toniolo per migliorare la visuale e la viabilità dei nuovi avventori della galleria ottennero anche di far interrare cinquanta metri del Marzenego precedenti al Ponte della Campana, 1910, a proprie spese. L’intervento venne realizzato dall’Ingegner Giuseppe Pasquali che qualche anno prima su mandato del Cesare Cecchini aveva interrato i primi duecento metri del Canal Salso vicini a Piazza Barche.

Dopo aver interrato un tratto del Ramo delle Muneghe i Toniolo guardarono all’area occupata dalla Osteria alla Rosa e al piccolo borgo che portava dalla Galleria a Villa Erizzo. Su progetto dell’Ingegner Francesconi fecero erigere un palazzo di importanti dimensioni al posto dell’Osteria e fecero modificare la viabilità e ristrutturare l’area attorno al palazzo che avrebbe ospitato poi l’UPIM.

Il progetto dei Toniolo era sempre più importante e dopo aver creato una nuova area culturale e ludica per la città vicino al teatro si proponeva di arrivare verso la Villa del de Rosa Luraghi. Il nuovo edificio realizzato fra Via Rosa e la futura Via Verdi avrebbe da prima ospitato il Cinema Eden e poi l’Upim. Oggi vi è la sede della Banca Popolare di Verona.

I Toniolo avrebbero realizzato anche delle case, simili nella struttura a quelle di Via Castelvecchio, che costeggiavano Via Rosa fino a Piazzale Regina Margherita. Qui ottennero di far alzare il livello del terreno che era soggetto a inondazioni.

La Famiglia Toniolo costruì anche in altre aree della città e degli esempi sono alcuni edifici in Piazza XI Febbraio lungo Via Piave realizzati attorno alla vecchia chiesa della Madonna di Lourdes realizzata nel 1924 proprio grazie ad un intervento di Domenico Toniolo. La chiesa venne distrutta poi dai bombardamenti nel 1944 e sostituita dalla Chiesa di Santa Maria Immacolata di Lourdes.

I discendenti Toniolo

Oggi alcuni discendenti dei Toniolo sono proprietari dell’Hotel Elite presso Via Forte Marghera che venne costruito lì dove i Toniolo avevano un cantiere. Di recente l’Hotel è stato ammodernato grazie ad un edificio realizzato su progetto dell’architetto Luca Battistella.

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