Villa Bisacco-Palazzi (Chirignago)
Storia della Villa
Le prime tracce documentarie della villa risalgono al XVII secolo, ma il suo aspetto attuale si deve agli interventi settecenteschi che le conferirono un’eleganza classica e sobria. Secondo alcune fonti, l’edificio era conosciuto in origine come “Villa Curnis”, nome che compare in documenti datati 1766.
La costruzione, a pianta quadrata e sviluppo simmetrico, riflette il modello tipico della villa veneta: al centro, il salone passante decorato da affreschi, ai lati gli ambienti di servizio e, all’esterno, il giardino all’italiana e i rustici destinati alle attività agricole. Le due facciate principali – una rivolta verso la via Miranese, l’altra verso il parco – presentano logge con archi a tutto sesto e terrazze ornate da balaustre in pietra.
Il salone centrale conserva ancora tracce di un raffinato ciclo pittorico ottocentesco, attribuito a Luigi Da Rios, artista veneziano noto per le sue scene allegoriche e decorazioni ispirate ai modelli tiepoleschi. Il parco, punteggiato da statue e da un antico pozzo, era completato da serre, scuderie e un’ampia barchessa, elementi tipici delle ville venete, dove l’armonia tra natura, arte e lavoro rappresentava il cuore della vita rurale.
I coniugi Bisacco-Palazzi e la donazione
La villa fu per lungo tempo la residenza dei coniugi Giacomo Bisacco e Adele Palazzi, figure di rilievo nella società veneziana di fine Ottocento e inizio Novecento. Egli, ingegnere e appassionato naturalista, partecipò a progetti di infrastrutture e opere pubbliche anche fuori dal Veneto; lei, donna colta e profondamente religiosa, ne condivise la sensibilità verso le persone più fragili.
I due coniugi vissero nella villa circondati da un piccolo mondo agricolo che prosperava attorno al parco, tra orti, stalle e serre. Non avendo figli, decisero che il loro patrimonio non dovesse andare disperso, ma fosse ceduto in eredità alla Piccola Opera della Divina Provvidenza, fondata da San Luigi Orione, affinché vi sorgesse un’opera dedicata ai poveri e ai disabili. Nella loro volontà testamentaria era espresso un desiderio preciso: che il luogo diventasse una “scuola di agricoltura e di vita cristiana”, aperta a chi non aveva mezzi o famiglia.
Alla morte dei coniugi, nel 1958, la proprietà passò alla Congregazione, che per alcuni anni ne curò la conservazione in attesa di avviare un progetto stabile. Quel sogno prese forma nel 1972.
L’arrivo dei Figli della Divina Provvidenza
Nel 1972 la villa si trasformò ufficialmente in Centro Don Orione di Chirignago, segnando l’inizio di una nuova missione di carità. Fu il Patriarca di Venezia, Albino Luciani – il futuro Papa Giovanni Paolo I – a incoraggiare e benedire l’iniziativa, riconoscendone l’importanza sociale e spirituale.
L’8 settembre 1972, festa della Natività di Maria, l’opera fu inaugurata sotto la guida di Don Guido Borile, primo direttore della casa. Nei primi anni, la villa accolse un gruppo di giovani con disabilità, offrendo loro un ambiente sereno e familiare, basato sulla fiducia, la preghiera e il lavoro. I terreni agricoli circostanti vennero subito messi a disposizione per attività di ortofloricoltura e allevamento, che univano formazione professionale e terapia occupazionale.
Con il crescere delle richieste, nel 1974 venne inaugurato un nuovo edificio residenziale, costruito accanto alla villa. Anche quella inaugurazione cadde l’8 settembre, data simbolo dell’opera. Negli anni successivi, il Centro attraversò momenti di difficoltà economica, affrontati con la tenacia e la fede dei religiosi orionini. Lo stesso Luciani, in segno di vicinanza, contribuì personalmente donando alcuni oggetti preziosi, come le sue croci pettorali e anelli, messi all’asta per finanziare le attività formative.
Una crescita costante
Nel corso dei decenni, il Centro Don Orione di Chirignago è cresciuto insieme alla comunità. Negli anni Ottanta sono nate le prime comunità alloggio, mentre nel 1987 è stato istituito il Centro Educativo Occupazionale Diurno, destinato a persone con disabilità fisiche e intellettive.
Gli anni Duemila hanno visto un’importante fase di ampliamento: nel 2002 è stata inaugurata una nuova ala dell’edificio principale, con spazi moderni e funzionali. Parallelamente, la villa storica è stata oggetto di interventi di restauro che hanno restituito al pubblico i saloni affrescati e la barchessa, oggi sede di attività culturali e laboratori.
Nel 2022, in occasione dei cinquant’anni di fondazione, il Centro ha celebrato la propria storia con la pubblicazione del volume “C’è posto per tutti!”, che raccoglie testimonianze, fotografie e memorie di religiosi, operatori, volontari e famiglie.
Galleria Fotografica
Bibliografia
- Parrocchia San Giorgio — chirignago.altervista.org
- Istituto Parini — istitutoparini.it