Villa Raspi Barozzi Saccardo (Chirignago)
Le origini della villa
Villa Raspi Barozzi Saccardo è una delle dimore più antiche di Chirignago che trova le sue origini nel XVI secolo, quando le famiglie patrizie veneziane iniziarono a edificare residenze di villeggiatura nella terraferma, trasformando le campagne in luoghi di lavoro e ristoro dalla vita cittadina. Villa Raspi fu una di queste: un complesso agricolo-nobiliare pensato per unire la funzionalità dei campi alla raffinatezza architettonica della casa padronale.
La posizione, lungo una delle vie di collegamento più antiche tra Venezia, Mestre e Mirano, detta anticamente padovana, rese la villa un punto di riferimento nel paesaggio rurale del tempo. Già nel Seicento l’edificio era citato negli elenchi delle proprietà nobiliari locali.
Architettura e caratteristiche
L’aspetto attuale della villa è il risultato di stratificazioni avvenute nel corso dei secoli, ma mantiene intatto il suo impianto tardo-rinascimentale. La facciata principale, rivolta verso la via, è sobria e regolare, scandita da finestre simmetriche e sormontata al piano nobile da una serliana, la tipica apertura centrale ad arco affiancata da due finestre rettangolari, che costituisce l’elemento distintivo dell’architettura veneta cinquecentesca.
La facciata opposta, orientata verso il parco, riprende lo stesso equilibrio compositivo e apre lo sguardo su un giardino che un tempo era impostato secondo criteri all’italiana: aiuole geometriche, vialetti alberati e statue in pietra. Oggi solo parte di quell’impianto è riconoscibile, ma rimane evidente il legame tra l’edificio e il paesaggio circostante.
All’interno si conservano decorazioni pittoriche seicentesche e alcune strutture originarie, come le canne fumarie in facciata, che tradiscono l’uso abitativo invernale della casa. Accanto al corpo principale si estende la barchessa con arcate, un tempo destinata a funzioni agricole e oggi elemento architettonico di grande valore. Completano il complesso una cancellata in ferro battuto, su cui spiccano le iniziali “S.R.” – Sebastiano Raspi, il primo proprietario noto – e un ampio parco che ne definisce l’impianto scenografico.
Le famiglie proprietarie
Nel corso dei secoli, la villa passò attraverso diverse mani, riflettendo la storia sociale del territorio. I primi proprietari documentati furono i Raspi, a cui si deve il nome originario. Successivamente subentrarono le famiglie Barozzi, Saviane, Saccardo, Vereni e infine Vadalà, ciascuna lasciando segni tangibili attraverso restauri, ampliamenti o arredi.
Nel Novecento, la dimora entrò a far parte del patrimonio della famiglia Saccardo. L’architetto Pietro Saccardo – noto restauratore veneziano attivo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento – visse e lavorò qui per un lungo periodo, rendendo la villa anche un centro di studi e progetti sull’architettura storica veneziana. Il suo Archivio Saccardo, ricco di disegni e documenti, fu custodito per decenni all’interno della villa prima di essere trasferito all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Nel 1978 venne eseguito un importante risanamento conservativo, volto a preservare le strutture antiche e ad adattare il complesso a nuovi usi senza snaturarne l’identità.
Valore artistico e storico
Dal 7 giugno 1963, Villa Raspi Barozzi Saccardo è sottoposta a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza, riconosciuta come bene di interesse storico e architettonico. Sebbene alcune decorazioni originarie siano andate perdute nel tempo, il corpo principale e la barchessa mantengono intatti i caratteri architettonici del Seicento.
Molte statue e manufatti del giardino furono in seguito trasferiti a Venezia, dove oggi sono conservati presso la Ca’ d’Oro, testimonianza del valore artistico che un tempo arricchiva il parco.
La villa oggi
Oggi Villa Raspi Barozzi Saccardo si presenta come una residenza privata immersa nel verde, ma continua a essere riconosciuta come testimonianza identitaria del territorio. Il suo profilo sobrio e nobile, le proporzioni armoniche e la quiete del parco ricordano l’equilibrio tra natura e architettura che ha caratterizzato per secoli la civiltà delle ville venete.
Pur non essendo aperta stabilmente al pubblico, la villa suscita ancora l’interesse di studiosi e cittadini, che la considerano un simbolo di continuità storica e bellezza discreta nel cuore della terraferma veneziana.
Galleria Immagini
Bibliografia
- Ville della provincia di Venezia – Elena Bassi – Ed. Rusconi
- Ville venete. Decreti di vincolo e relazioni storico-artistiche – Istituto regionale ville venete