Il Priorato di San Giacomo in Mestre — Discovery Mestre

Il Priorato di San Giacomo in Mestre

Da Castelvecchio all’Abbazia

Da Castelvecchio a Priorato dei Canonici Regolari di San Salvador

Del Castelvecchio non rimanevano che mura ed edifici abbandonati quando Girolamo Giusto Superiore dei Canonici Regolari di San Salvador si presentò dal Podestà di Mestre Bartolomeo Pisani con una lettera scritta dal Doge Francesco Foscari che chiedeva a questi di donare la costruzione a quest’ordine religioso per costruirvi un “recapito, quando si portano colà per le loro faccende amministrative”. Il documento firmato dal Doge era del 28 agosto 1458.

Nell’area dell’ormai ex Castello venne costruita una casa, o meglio una canonica dove il priore dei Canonici di San Salvador poteva svolgere le proprie mansioni. La chiesa venne dedicata a San Giacomo, perché, pare, vi fosse collocata una reliquia delle ossa dell’apostolo. Da qui il Priore aveva modo di controllare le varie proprietà dei canonici site nei territori di Favaro, Carpenedo, Dese e Barban. Queste proprietà gli consentirono di comprare anche l’osteria del Cappello.

I terreni attorno al nuovo luogo sacro vennero affidati a dei coloni e alla famiglia Querini, presenti nell’area vicino al Castelvecchio già prima del 1274 quando un incendio devastò le proprietà di questa famiglia Patrizia. Forse questi appartenevano allo stesso ramo dei Querini di Santa Maria Formosa che costruirono Villa Querini al di là del Marzenego.

L'Abbazia di San Giacomo in Mestre

Di fatto la Chiesa di San Giacomo restava un avamposto di San Salvador e non un vero e proprio edificio religioso.

Giovanni Santo Foscarini, del ramo Alla Carità, fu ordinato prete nel 1723 divenendo in poco tempo sia Priore di Mestre che Teologo e Cappellano dell’ambasciata veneziana a Roma. Qui divenne molto amico del Cardinale Francesco Bernini. Grazie a tale amicizia e, forse, più per migliorare la sua posizione che per il bene del priorato riuscì a far arrivare a Papa Benedetto XIII una supplica in cui chiedeva di elevare il Priorato di Mestre al ruolo di Abbazia.

La supplica del Foscarini fu accolta dal Papa il 26 aprile 1728 creando non pochi malumori sia da parte della Serenissima che fra i suoi confratelli di San Salvador. Entrambi si sentivano sorpassati dal gesto del Foscarini che non aveva chiesto loro il permesso di scrivere questa supplica.

Il Senato accettò, dopo due sedute del Consultore de Jure, la nascita dell’abbazia il 10 settembre 1729, ma Foscarini fu l’unico frate ad assumere il ruolo di Abate di San Giacomo, seppur il titolo di Abbazia restò fino a quando l’istituto religioso restò attivo, lasciando Mestre nel 1732 per divenire Arcivescovo di Corfù, all’epoca sotto il dominio veneziano, nominato dall’amico cardinal Francesco Barberini. Morirà nel 1739.

L'Ospedale Umberto I

La storia di Mestre è da sempre caratterizzata da piccoli e grandi colpi di spugna in cui un edificio storico o un’area storica scompaiono inghiottiti da nuove realtà e così avvenne anche per l’Abbazia di San Giacomo inghiottita dal primo ospedale di Mestre l’Umberto I.

Oggi del Castelvecchio che venne fagocitato dal priorato e dell’Abbazia resta intatto solo il Ponte del Castelvecchio sul Ramo delle Muneghe che permetteva l’accesso sia al Castello che alle proprietà della Chiesa di San Salvador.

Galleria Fotografica

Bibliografia

  • Il Priorato di Mestre eretto in Abbazzia, Ed. Accademia (Giorgio Zoccoletto - Centro Studi Storici di Mestre)
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