L’Umberto I: nascita, sviluppo e chiusura — Discovery Mestre

L’Umberto I: nascita, sviluppo e chiusura

Un ospedale che cresce con la città

Inaugurato il 16 aprile 1906, l’Ospedale Umberto I fu all’inizio pensato per accogliere solo 40 persone, ma l’incremento demografico della città e la necessità di nuovi servizi permise all’ospedale di crescere ed assistere un bacino di utenti sempre più grande. Il secondo padiglione, come già scritto, venne edificato grazie all’eredità di Cesare Cecchini, 1914, mentre il terzo padiglione venne progettato nel 1919 ed ultimato nel 1935 ed è l’edificio che si trova di fronte alla Chiesa Ortodossa e guarda al Ramo della Beccaria.

Il corpo iniziale dell’Ospedale prese il nome del primo medico che vi operò, il professor Tullio Pozzan, il secondo Padiglione sito lungo Via Antonio da Mestre prese il nome di Cecchini, mentre il terzo Padiglione che confina con il Ramo della Beccaria venne intitolato a De Zottis. Tutti e tre tali padiglioni sono stati conservati, non proprio bene.

Nel padiglione Cecchini venne collocato un impianto di radiologia nel 1922 grazie alle donazioni ottenute dal Circolo Cittadino, nel 1924 venne costruito un padiglione sanitoriale mentre nel 1926 questo padiglione venne amplificato per la realizzazione di un reparto di radiologia.

I problemi di un ospedale in centro a Mestre

Sin dalla sua realizzazione l’Ospedale Umberto I pose grandi dubbi in non pochi mestrini per la sua posizione troppo vicino al centro della città.

Il luogo scelto per la sua realizzazione un tempo ospitava il Castelvecchio, poi un’abbazia, una famosa osteria e attività agricole e a quel tempo muoveva gli appetiti delle famiglie che possedevano quei terreni. L’area su cui erano sorti i primi due padiglioni dell’Umberto I era molto vasta e avrebbe potuto ospitare altre strutture ma la presenza del nosocomio metteva una pesante ipoteca sui terreni vicini impedendo di costruirvi altre attività.

Alcuni notabili locali ipotizzarono di spostare l’Ospedale oltre i Quattro Cantoni e fra questi vi fu il sindaco Paolino Piovesana, Primario e presidente dell’Associazione Antitubercolare, la quale ricevette un mutuo di 800.000 lire da Cassa Depositi e Prestiti per realizzare un tubercolosario. La proposta fu discussa in una seduta del 17 aprile 1925 e fu bocciata con 23 voti sfavorevoli contro solo 6 favorevoli: l’ospedale sarebbe rimasto lì dove era stato realizzato.

Nuovi ampliamenti e la chiusura

L’ospedale cresceva grazie allo sviluppo demografico della città, ormai entroterra veneziano, e ospitando reparti e macchinari sempre più all’avanguardia. Prima della chiusura furono inaugurati altri monoblocchi, nel 1962, nel 1966 e l’ultimo nel 2003. Quest’ultimo costò venti milioni di euro e venne realizzato quando già si sapeva l’Umberto I sarebbe stato sostituito dall’Ospedale all’Angelo di Zelarino.

Nel maggio 2008 cominciò il trasferimento dell’ospedale nella nuova struttura e il 14 giugno venne chiuso il Pronto Soccorso, l’ultimo reparto ancora aperto dell’Ospedale.

Una ferita nel cuore di Mestre

Inaugurato nel 1906 e chiuso nel 2008, l’Ospedale di Mestre ebbe una vita di circa 102 anni accompagnando i suoi cittadini sia nei momenti belli che nelle tragedie che ognuno di noi ha dovuto affrontare nella propria vita. Forse per questo quella “cicatrice” in mezzo a Mestre che dopo molti anni dalla chiusura dell’Ospedale non è ancora saturata fa soffrire.

Galleria Immagini

Bibliografia

  • Storia di Mestre. La prima età della città contemporanea. (Sergio Barizza – Il Poligrafo)
Tagged With:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *