Il Parco Alfredo Albanese o Bissuola
Un’oasi verde nel cuore di Mestre
Acquitrini, bunker e campi abbandonati
L’area su cui oggi sorge il Parco Bissuola era un tempo caratterizzata da campi, terreni demaniali e acquitrini, situati a ridosso di una città in continua espansione verso quella direttrice, ancora priva di una forma definita. In quest’area si trovavano anche bunker militari, testimonianze della Seconda Guerra Mondiale, alcuni dei quali sono ancora presenti in altre zone di Mestre. Nonostante il suo aspetto selvaggio, l’area era utilizzata dai bambini per giocare, rappresentando un luogo di libertà e avventura.
Il Parco Alfredo Albanese: breve storia
Il parco è intitolato al Commissario di Polizia Alfredo Albanese, nato a Trani il 9 gennaio 1947. Impegnato nelle attività investigative contro il traffico di armi e gruppi eversivi come Autonomia Operaia e le Brigate Rosse, in collaborazione con il giudice Calogero e il generale Dalla Chiesa, Albanese fu assassinato a Mestre il 12 maggio 1980.
Nel febbraio 1979, il Comune di Venezia, sotto la guida del sindaco Mario Rigo, approvò all’unanimità il “Progetto Generale del Parco Pubblico ed attrezzature sportive in località Bissuola – Mestre”, elaborato dagli studi Laris Milano e Costa – Gualdi di Roma. Durante la stessa seduta furono approvati anche un centro civico, costruito all’interno del parco, e una Casa della Cultura adiacente a Piazza Ferretto, l’attuale Centro Candiani.
I mandati di Mario Rigo segnarono un importante spostamento dell’interesse economico verso l’entroterra, con un forte impegno nella creazione di nuove aree verdi e lo sviluppo di una nuova idea di città. Il progetto del Parco Bissuola fu un esperimento pionieristico, essendo il primo vero parco di Mestre, concepito per bilanciare la presenza industriale di Porto Marghera e promuovere la creazione di sette aree verdi in città. La realizzazione del parco affrontò sfide significative: il terreno acquitrinoso e “basso”, l’estensione di circa 33 ettari, e la necessità di integrare il parco nella città senza renderlo un corpo estraneo, considerando l’espansione urbana già in corso.
Inizialmente, il progetto prevedeva una strada interna, poi sostituita da un grande viale di fronte alla piscina. Il parco si divide in tre aree: una zona nord e una sud, a carattere prevalentemente naturale, e un quadrato centrale con strutture e verde “costruito”, che include bar, piscina coperta e scoperta, campi da pallacanestro, pallavolo, pattinaggio, bocce, un centro civico con biblioteca, teatro, piazza, campi da calcetto e tennis, un anfiteatro scoperto, un roseto, un’area giochi per bambini e un pattinodromo. Tra le attrazioni naturali spiccano un laghetto e uno stagno, che ospitano specie aviarie e tartarughe, oltre a aiuole attrezzate e isole fiorite.
Attività presenti nel parco
Il Parco Bissuola ospita diverse realtà, tra cui il Teatro del Parco, recentemente rinnovato dal Comune di Venezia per accogliere attività di artisti giovani e non solo. Tra le iniziative del teatro, spicca il progetto YouTHeatre, promosso dal Comune per coinvolgere i giovani e offrire loro uno spazio di espressione. La piscina della Bissuola, comunemente chiamata in città “la piscina”, è una delle più frequentate di Mestre e parte integrante della sua storia contemporanea. Offre attività natatorie sia nella struttura coperta che nelle piscine esterne più recenti, ed è gestita dalla Società Nuotatori Veneziani, che si occupa anche della palestra interna.
Recentemente sono state aggiunte una nuova pista di pattinaggio al coperto, gestita dalla A.S.D. Skating Mestre, che ha sostituito la vecchia struttura, e un nuovo palazzetto dello sport, dato in concessione al Liceo Bruno Franchetti in Via Virgilio. Il parco è anche sede di attività culturali e sociali legate alla Municipalità di Mestre Carpenedo, rendendolo un punto di riferimento per la comunità.
Galleria Fotografica
Bibliografia
- Abitare l’Italia: territori, economie e diseguaglianze; XIV Conferenza SIU. Costruire una dotazione urbana: un’indagine sul parco della Bissuola a Mestre (Cristina Renzoni)