La Torre di <a href="https://www.discoverymestre.com/levoluzione-di-san-giuliano-1300-1930/">San Giuliano</a> e la Torre di Malgera — Discovery Mestre

La Torre di San Giuliano e la Torre di Malgera

Le sentinelle della laguna veneziana

Due torri e due destini

Marin Sanudo, durante un soggiorno a Mestre nel 1483, descrisse così la città: “Mestre è un castelo mia, (miglia), diece luntan di Veniexia, zoè per l’acqua cinque fino la Torre di Marghera, poi do a San Zulian, et tre fino a Veniexia; è murato con mura alte; à tre porte; una di Venecia, la Trivisana appresso la rocha; et quella dil Campo di Castelo…”.

Nel 1837, Paoletti, nel suo “Il Fiore di Venezia”, citava: “Sotto Mestre travasi Maghera, o Malgaria, luogo pur posseduto dai Trivigiani, e difeso da quella torre posta a San Giuliano di Buon Albergo”.

La Torre di San Giuliano

Quando si parla delle due torri poste non distante dal Borgo di Marghera, cioè la Torre di Marghera e la Torre di San Giuliano, vi è sempre una grande confusione e spesso la storia delle due costruzioni difensive si fonde impedendo di distinguere dove cominci la storia dell’una e dove inizi quella dell’altra. Per raccontare tale storia abbiamo deciso di basarci sulle ricerche di Redi Foffano e di Dario Lugato pubblicate nel libro “Da Margera a Forte Marghera”.

La Torre di San Giuliano venne eretta sull’isola di San Giuliano nel 1209 lungo quella direttrice che permetteva a Venezia di raggiungere la terraferma e viceversa. A testimonianza di tale data possiamo trovare un documento dell’Avogaria in cui si legge “Quod Malgarie turris statuatur.”, (“Che venga fondata la torre di Marghera”). Un’altra testimonianza dell’esistenza della torre è presente in un documento del 1358 in cui si cita tale Rainero Dandolo quale Capitano della Torre di San Giuliano.

La realizzazione della torre si potrebbe considerare come una esigenza dei veneziani per controllare i territori dei signori di Treviso, che all’epoca detenevano il potere su quasi tutta l’area dell’attuale entroterra veneziano, sull’isola più vicina a quello che sarebbe diventato il Borgo di Marghera.

La Torre di Malgera

L’11 luglio 1328 fu eretta la Torre di Marghera, proprio all’ingresso di quel piccolo canale, forse proveniente dal Marzenego, che più tardi sarebbe stato allargato e trasformato nella Cava Gradeniga. Questa seconda torre fu opera dei signori di Treviso. La scelta del luogo su cui erigere la torre non fu certo casuale ma ben ponderata perché in quella posizione da essa si poteva osservare sia chi entrava che chi usciva da quel canale e accedeva così al territorio trevisano. Altra funzione da lei svolta era anche quella di permettere la riscossione del dazio da parte di chi voleva accedere alla terraferma.

Solo pochi anni dopo le aree di Mestre, Marghera e le zone limitrofe caddero in mano alla Serenissima, 29 settembre 1337, e la funzione della Torre trevisana fu messa in discussione in quanto doppione di quella di San Giuliano. A mettere ulteriormente in crisi l’esigenza di avere due torri così vicine fu la realizzazione, nel 1341, da parte di Venezia della Cava Gradeniga che spostò quasi tutte le attività commerciali via acqua dal Marzenego al nuovo canale artificiale dando luogo a una nuova rotta commerciale che sarebbe passata per l’Isola di San Giuliano per arrivare a Venezia. Inoltre si deve tener presente che le due torri non avevano il solo scopo di difendere e sorvegliare i confini ma anche di far pagare il dazio a chi vi passava accanto, anche in questo caso un compito che poteva essere perfettamente assolto da una sola di esse.

Il colpo di grazia la Torre di Marghera lo subì quando nel 1513, durante la Guerra della Lega di Cambrai, i tedeschi la conquistarono, come narra Marin Sanudo, ed esplosero dei colpi in direzione di Venezia. Colpi che fortunosamente raggiunsero solo l’Isola di San Secondo fermandosi ben prima di Venezia. Di tale evento ne abbiamo testimonianza lasciata da una relazione di Jacques de Bannissis, segretario dell’imperatore Carlo V: “… accesserunt ad Mergariam, qui locus propinquior est ipsis Venetiis, nec per diametrum plus quam duobus milibus passuum a Venetiis distans, quem Veneti munierant et presidio firmaverant, quem nostri vi expugnarunt et incenderunt et, injectis bombardis ad litus maris, cum eis in Venetias sagittarunt…”.

La torre scomparirà dalle mappe dopo neppure un secolo da tale evento, facendo supporre che fosse stata abbattuta a cavallo fra il XVI e il XVII secolo.

L’isola di San Giuliano avamposto veneziano

L’Isola di San Giuliano è posta lungo il Canale di San Secondo ed è la prima isola che si vede alla propria sinistra percorrendo il Ponte della Libertà recandosi a Venezia, mentre la seconda isola che incontreremo è l’isola di San Secondo, da cui prende il nome il canale stesso. Oggi l’isola è disabitata ma nei secoli passati ospitava un convento di frati Francescani e un “ospizio”, a cui deve il nome dato all’isola di “San Giuliano del buon albergo”, che permetteva ai viandanti diretti a Venezia, o partenti da, di potersi riposare prima di riprendere il viaggio.

L’isola poteva essere considerata anche un avamposto militare della Serenissima e per questo vi era stata costruita anche una Torre, la Torre di San Giuliano, nel 1209. Oltre a queste funzioni, militari, religiose e di ospitalità, essa aveva anche la funzione di dogana. Vicino l’isola era stata realizzata una palada, cioè un insieme di pali, capaci di far rallentare le barche che dovevano fermarsi e pagare il dazio per poi poter proseguire i propri commerci.

Sede religiosa

L’isola ospitava, come molte altre nella laguna veneziana, un convento di frati francescani che era lì presente da molto tempo e che è presente anche nelle cronache locali sia prima che dopo l’annessione a Venezia. I francescani restarono sull’isola sino al 1491 anno in cui vi si insediò un gruppo di monache, (Clarisse Osservanti?) le quali compaiono anche in un documento del 1521 del Senato della Repubblica.

La Torre di San Giuliano vittima della dominazione francese

Il destino della Torre di San Giuliano fu diverso rispetto alla sorella di Marghera e rimase in piedi per circa sei secoli, finché Venezia non fu invasa dai francesi che distrussero questa costruzione all’inizio dell’800. Ma le dominazioni straniere non portarono solo all’abbattimento della torre ma coinvolsero anche il Borgo di Marghera raso al suolo per permettere ai francesi di Napoleone di costruire Forte Marghera.

La Torre di San Giuliano fu rappresentata da ben quattro artisti: Canaletto in un famoso dipinto intitolato “La Torre di Malghera” lo confuse con la torre trevisana così come Francesco Guardi, mentre Bernardo Bellotto e Giuseppe Ponga non commisero tale errore nell’intitolare il proprio dipinto.

Nel 1823 l’Isola di San Giuliano venne utilizzata anche dai finanzieri austriaci tornando ad avere due funzioni: militare e di controllo finanziario delle merci che passavano per il Canale di San Secondo. L’Isola fu fatta saltare in aria dai Veneziani ritiratisi da Forte Marghera nel 1848 e da allora è abbandonata.

Galleria Immagini

Bibliografia

  • Redi Foffano e Dario Lugato, Da Margera a Forte Marghera, Edizioni Multigraf
  • Lionello Pellizier, Ricerche
Tagged With:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *